Qual è la vostra scarpa da calcio preferita? 1945 – Cambio denominazione in Associazione Calcio Milan. La delusione fu grande e provocò un cambio di guida tecnica: al timone della nazionale venne chiamato Morten Olsen, il capitano dei Danish Dynamite degli anni ottanta. La spina dorsale della squadra era composta da giocatori del Brøndby, in quel periodo la più forte squadra danese, e della nazionale Under-21. La rivalità più forte della Danimarca è con la vicina Svezia. 6-9-2013 Dublino Irlanda 1 – 2 Svezia Qual. 14-11-2009 Dublino Irlanda 0 – 1 Francia Qual. La Danimarca partecipò per la seconda volta alla fase finale del mondiale nell’edizione di Francia 1998. Vinto il girone di qualificazione davanti alla Croazia, costringendola agli spareggi, in Francia la selezione danese stentò nella prima fase, vincendo per 1-0 all’esordio contro l’Arabia Saudita, pareggiando per 1-1 con il Sudafrica e perdendo contro i padroni di casa per 2-1. Questi risultati, seppur incostanti, le permisero di accedere alla fase a eliminazione diretta, dove la squadra si trasformò e cambiò passo. I danesi non riuscirono poi a qualificarsi né per la fase finale del mondiale 2006, classificandosi terzi nel girone vinto dall’Ucraina, né per quella dell’europeo 2008, inseriti nel girone con Spagna e Svezia, qualificatesi grazie rispettivamente al primo e al secondo posto.
Nella finale, disputata il 26 giugno a Göteborg, i danesi sconfissero per 2-0 la Germania grazie anche alle grandi parate di Schmeichel. In semifinale sconfissero ai rigori i campioni uscenti dei Paesi Bassi, dopo che i supplementari si erano chiusi sul 2-2. Decisiva fu la parata di Schmeichel sul tiro dal dischetto di Marco van Basten, il protagonista della precedente edizione dell’europeo. Sconfitta all’esordio dai Paesi Bassi, che sarebbero arrivati alla finale con la Spagna, la formazione di Olsen vinse in rimonta per 2-1 con il Camerun. Fu la sola formazione ad essere paragonata da molti alla grande Olanda di Johan Cruijff e ritenuta anche migliore di quest’ultima sotto il profilo del dribbling, con un numero maggiore di uomini in grado di saltare l’uomo. Il risultato più prestigioso della nazionale danese fu l’inattesa vittoria al campionato d’Europa 1992 sotto la guida tecnica di Richard Møller Nielsen, subentrato a Piontek, del quale era assistente.
I deludenti risultati portarono alla fine della gestione Piontek, che in quel periodo fu anche accusato di aver depositato fondi neri in un conto bancario in Liechtenstein. Con i migliori giocatori arrivati a fine carriera, la squadra tornò nell’anonimato e non riuscì a qualificarsi al campionato del mondo 1990, eliminata dall’emergente Romania di Gheorghe Hagi. Un’altra delusione arrivò nelle qualificazioni al campionato del mondo 2014, quando la squadra riuscì a piazzarsi al secondo posto dietro all’Italia, ma i negativi risultati conseguiti all’inizio del girone le impedirono di qualificarsi agli spareggi tra le migliori seconde. Dopo la qualificazione ottenuta sul filo di lana a spese della Svizzera, l’esperienza dei danesi al campionato d’Europa 2000 si rivelò disastrosa: la compagine allenata da Johansson perse tutti e tre gli incontri del proprio girone, subendo 8 gol e non segnandone alcuno e ritrovandosi ultima nella classifica generale del torneo. Il torneo venne diviso in gironi zonali, organizzati in tre fasi regionali le cui vincitrici avrebbero disputato le finali per l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia. Otto anni dopo, le due squadre si ritrovarono nella fase a gironi di Euro 2000, rassegna ospitata congiuntamente dal Belgio e dagli stessi Paesi Bassi, che si imposero per 3-0, condannando i danesi alla matematica eliminazione.
La tattica difensivistica imposta da Nielsen era stata oggetto di aspre critiche: gli stessi fratelli Laudrup e Mølby avevano abbandonato la nazionale durante le qualificazioni, in disaccordo con l’atteggiamento tattico del selezionatore, anche se Brian sarebbe rientrato nell’organico per la rassegna europea. Il nuovo allenatore dovette far fronte al declino dei protagonisti del decennio precedente e assegnò la maglia titolare a giovani emergenti, fra i quali si distinsero il portiere Peter Schmeichel, i centrocampisti Kim Vilfort e John Jensen e gli attaccanti Brian Laudrup (fratello di Michael) e Flemming Povlsen. La successiva gestione di Émerson Leão, che richiamò Romário e tentò di costruire attorno a lui una squadra di giovani di talento, fu caratterizzata dalla clamorosa eliminazione ai quarti di finale della Coppa America 2001 contro l’Honduras e dal quarto posto nella Confederations Cup 2001, dove la nazionale brasiliana si presentò con una rosa priva delle stelle che giocavano nei campionati europei. La vittoria per 4-1 agli ottavi contro la Nigeria, ottenuta con una convincente prestazione, permise alla Danimarca di giocare per la prima volta un quarto di finale del mondiale. Nel terzo incontro, con la Russia, i danesi colsero una larga vittoria (4-1), che garantì il secondo posto nel girone e la qualificazione agli ottavi di finale, dove in seguito i biancorossi eliminarono con facilità il Galles (4-0); grazie al successo contro la Rep.